lunedì 29 marzo 2010

Angeli sul ghiaccio






Torino Style ha seguito per voi la finale del pattinaggio di figura donne e il galà finale dei campionati mondiali di Torino 2010.
Lasciamo ad altri, più competenti di noi, i commenti sulla tecnica. Noi ci occupiamo di stile e vi proponiamo le nostre impressioni sulle protagoniste del concorso più atteso, il singolo femminile.
First of all alcune impressioni generali: da profani quali siamo restiamo affascinati da come riescano sei pattinatrici a riscaldarsi contemporaneamente sulla pista senza creare collisioni. E' divertente notare il diverso approccio delle atlete a questo momento. Alcune si caricano eseguendo salti "seri" per richiamare l'attenzione e l'applauso del pubblico, mentre altre preferiscono mantenere la concentrazione senza fare concessioni ai tifosi.
Un breve commento sulle atlete che più ci hanno impressionato:
Viktoria Helgesson (Svezia): arriva decima, ma vince la palma di pattinatrice più trendy grazie all'acconciatura platinata che svecchia un po' un ambiente di solito molto "classico".
Cynthia PHANEUF (CAN): ha senza dubbio il fisico più bello da vedere, indossa un microcostume mozzafiato in stile arabeggiante. Non sbaglia nulla. Sexy ed elegante, ci piace! 
Miki ANDO (JPN): sfoggia un incredibile costume in stile egizio, riuscendo a non sembrare ridicola. Per la cronaca passa dall' 11° al 3° posto, e non stupisce, visto che apprendiamo come sia l'unica atleta capace di esibirsi in gara in un quadruplo salto. Roba da far girar la testa!
Yu-Na KIM (KOR): campionessa olimpica in carica, fisico esile e uno sguardo "che uccide". Sfoggia un costume piuttosto classico, che sembra dire "niente fronzoli, sono qua per vincere!" e infatti passa dal 7° al 2° posto permettendosi anche una caduta e un esercizio da lì in poi poco convinto.
Mao ASADA (JPN): fisicamente è la più esile di tutte. Indossa un bel costume rosso e nero e  - signore e signori - è una vera diva. Non sbaglia nulla e vince, con uno score valutato molto severamente rispetto a quello della coreana. Saluta tutto il pubblico con grazia e quel pizzico di alterigia che solo i grandissimi sanno non trasformare in antipatia. 
Carolina Kostner (ITA): Esegue un programma quasi perfetto (suo miglior punteggio quest'anno), in barba alla "maledizione della caduta". E' impressionante nel riscaldamento, dove esegue salti doppi con la stessa facilità con cui una persona normale infila le pantofole. Dal vivo è straordinariamente aggraziata, si valorizza indossando il costume (Cavalli) più bello in assoluto. Alla fine del suo esercizio il pubblico è in piedi e lei - genuinamente - si commuove. Onorevolmente sesta, per quanto si è visto in pista avrebbe meritato di essere almeno un paio di posizioni più in su. In classe ed eleganza resta sempre e comunque da medaglia d'oro. 
Lasciata alle spalle la tensione della gara, al galà finale il clima era di puro divertimento e gli atleti si concedevano qualche ammiccamento al pubblico. Emozionante l'apertura con Carolina Kostner, mentre il francese Brian Joubert, in una smaliziata versione discotecara, brillava per il look da "Saturday Night Fever" e per la capacità di coinvolgere il pubblico in visibilio per il numero della corsa sul posto; particolarmente simpatici i fratelli scozzesi Sinaed e John Kerr, estremamente affiatatati, e il duo canadese formato dalla bella Tessa Virtue, elegantissima e super classica con il tutù nero e Scott Moir, in maglia da hockey, nella parte del ribelle a ritmo di rap.

Last but not least, il pubblico del Palazzo a Vela di Torino: applaude sportivamente, incoraggia tutte le atlete dopo errori o incertezze, contesta rumorosamente le decisoni arbitrali "discutibili". Tributa un vero trionfo (sembrava dovesse crollare il palazzetto!) alla Kostner, che si è allenata qui per alcuni anni prima di andare in America. 

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