martedì 29 giugno 2010

Modaiole in punta di dita


Smalto lilla: le riviste di moda americane lo avevano già eletto mesi fa come il protagonista assoluto per la primavera, nella grande mela spopola ma nella cara vecchia Europa non sembra di così facile reperimento. Ci ha pensato la e.l.f., con una nuova serie di colori per le modaiole in punta di dita; ecco arrivare Nail Polish Lilac a braccetto del fratellino Mint cream che tanto ricorda (non nel prezzo però) l'edizione super limitata di Chanel Nouvelle vague.
Ai colori pazzi preferite il fascino discreto del nude? E.l.f. ha pensato anche a voi, con Desert Haze, Smoky Brown e Innocent, per un tocco di classe che non passerà inosservato.

 Gli smalti e.l.f. sono in vendita on-line al prezzo di 1,70 euro (ci piace!)

domenica 27 giugno 2010

Du-dù, la moda formato mignon


L'arrivo di un figlio ti cambia la vita, ed è così anche per Francesca Bombace che, dopo la nascita della piccola Matilde, ha deciso di abbandonare la carriera nel campo del restauro e conservazione della ceramica per dedicarsi a tempo pieno alla passione per la sartoria. Ha così aperto a Savona, dove vive, l'atelier Du-dù, dedicato all'eleganza dei più piccoli, dove Francesca crea deliziosi abitini per le bambine da 1 a 6 anni. Le linee sono semplici ed eleganti, in tessuti vintage o fantasie moderne ma raffinate. 
Tessuti e modelli sono così belli e intramontabili che vorrebbero indossarli anche le "grandi", Du-dù ha voluto accontentarle e, su richiesta, realizza lo stesso modello per mamma e figlia.
Du-dù nasce dall'esigenza di restituire ai bambini la grazia e l'eleganza del vestire - ci racconta Francesca - molto spesso mi soffermo a osservare genitori eleganti e griffati che per i propri figli ripiegano su banali tute o comodi abitini da poter sporcare. Io vorrei che i bimbi  fossero consapevoli di muoversi in uno spazio sociale che li impegna e li occupa, dalle feste di compleanno alla gita al museo con papà.
Gli abiti firmati Du-dù sono curati in ogni dettaglio, e Francesca rivolge particolare attenzione anche agli accessori da abbinare, come scarpe, foulard, sciarpine, bijoux e applicazioni che rendono ogni capo unico ed esclusivo.
I capi di Du-dù si trovano in alcuni selezionati negozi di abbigliamento per bambini in Liguria, perciò se siete in vacanza da quelle parti, non predeteveli!

Savona, Atelier Du-dù (Via Untoria 11/R) 
Savona, Puella                                       
Genova, Milla in bicicletta
Finale LIgure, Petit choux
Albissola Mare, Le due mosche bianche 
Torino, The Kitchen of Fashion

venerdì 25 giugno 2010

Chanel: tatuaggi o bijoux?


Arriva l'estate e cresce la voglia di tatuaggi: fifone, volubili o semplicemente modaiole, perchè marchiarsi da qui all'eternità quando, grazie ai trompe l'oeil di Chanel, possiamo scegliere in base all'occasione e all'estro del momento? Direttamente dal catwalk di Parigi, finalmente sono disponibili anche in negozio i tatuaggi rimovibili disegnati da Peter Philips, direttore creativo make up della griffe; i soggetti, da ritagliare e combinare a piacimento, sono quelli classici della maison: perle, collane, camelie, doppie C e rondini.
Provati per voi: 
I tatuaggi sono rimovibili, se trattati con riguardo (no ai colpi di spugna troppo energici!) durano circa una settimana e si applicano molto facilmente, esattamente come quelli per bambini.
Una confezione contiene 55 tatuaggi e costa 50 euro, in vendita presso i monomarca Chanel.



martedì 22 giugno 2010

Giovani talenti - Lapi



La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino promuove i giovani stilisti con la manifestazione "Be apart", e in questa atmosfera di sprizzante creatività abbiamo incontrato Lapi, al secolo Angelo Lapiccirella, giovane promessa del mondo della moda.
Venticinque anni appena, ma un curriculum di tutto rispetto, Lapi si è diplomato all'Istituto Europeo di Design e dopo uno stage da Valentino, ha collaborato con Lancetti creazioni agli accessori e con Loro Piana per gli accessori in tessuto. Un breve soggiorno a Parigi, immancabile tappa per ogni stilista degno di questo nome, per approdare a Milano come assistente di Francesco Scognamiglio, collaborazione che ha permesso a un sua creazione  di salire agli onori delle cronache sulle pagine di "Paris Vogue". 
Attualmente Lapi collabora con l'Atelier di via Tessore a Pinerolo, realtà attenta alla promozione di giovani designer, dove sta preparando una collezione tutta sua per l'autunno inverno 2010/2011.

 
Abbandonare lo sfavillante mondo del fashion system milanese per Torino è una scelta che può sembrare azzardata, in realtà non è così: Torino rispetto a Milano offre più possibilità ai giovani stilisti - ci racconta Lapi - a Milano ci sono i  colossi della moda, affermarsi per un emergente è quasi impossibile, non c'è spazio per un giovane che ha voglia di sperimentare. Torino invece è la città dove mettersi in gioco, dove le persone sono più aperte e non hanno bisogno di farsi rappresentare dai brand.
Attualmente Lapi sta lavorando alla prima collezione con la sua firma e, visto che ogni collezione è un'avventura a sè, abbiamo cercato di scoprire quali sono state le fonti d'ispirazione per questo nuovo lavoro: l'ispirazione può venire da tutto, ho sempre qualche idea che mi ronza per la testa, non necessariamente lo spunto per una collezione parte da un concetto, a volte sono tagli o volumi ad ispirarmi - ci rivela lo stilista.
Negli ultimi due anni mi sono concentrato molto su linee destrutturate e drappeggi, per questo, per la collezione A/I 2010/2011 ho sentito la necessità di un cambio radicale: ora ho in mente capi dalle linee costruite, quasi futuristiche, realizzati con tessuti sostenuti come tartan e goffrato. Sto preparando una collezione all'insegna di intarsi e contaminazioni, con abbinamenti tra goffrato e panno lana e accostamenti che trovo interessanti, come una giacca molto costruita e una camicia destrutturata - continua Lapi. Sarà una collezione all' insegna della comodità, i tagli costruiti e decisi non devono sacrificare la vestibilità. I tessuti saranno comodi, molto portabili e a prova di stropicciatura. Per quanto riguarda i colori saranno i miei preferiti di sempre, non potrò fare a meno del nero abbinato al bianco e al blu, un accostamento che trovo elegantissimo. 


Tutti i capi firmati Lapi si contraddistinguono per la lavorazione sartoriale e i prezzi accessibili (evviva!). In attesa che Angelo apra uno spazio tutto suo in città, per provare e acquistare i suoi abiti ci si può rivolgere in atelier o contattare direttamente Lapi (non temete, è alla mano, paziente e masochisticamente divertito dalle sessioni di prova!).
Contatti:
Atelier, via Tessore 7, Pinerolo (TO)
Angelo Lapi +39 328 6565942
                  lapicangelo84@libero.it



domenica 20 giugno 2010

La Deutsche Vita


Trasferta germanica per Torino Style? Purtroppo no, non ci siamo allontanati dal centro cittadino ma per il nostro palato è stato un viaggio alla scoperta degli autentici sapori della cucina tedesca. Da quasi un mese ha aperto, nel cuore del quadrilatero romano, la Deutsche vita, un locale per cui il termine gastronomia è riduttivo, in quanto riunisce in un solo luogo gourmet store, take away e ristorante di specialità tedesche.
Troverete la rivendita di prodotti tipici tedeschi come birra, succo di rabarbaro, di ciliegia o gli immancabili wurstel (oops, perdonatemi, wurst), la gastronomia classica e il piccolo ristorante dove i più pigri potranno gustare direttamente in loco le teutoniche specialità.
Incuriositi, abbiamo incontrato le titolari Claudia Franzen e Sabine Schumacher per scoprire qualcosa di più. Tedesche di nascita ma torinesi per amore, ci raccontano come è nato il progetto Deutsche vita: per Claudia - cuoca diplomata - è il coronamento di un sogno, per Sabine, dopo una vita dedicata all'oreficeria, un ritorno alle origini. 
La mia famiglia è da sempre nel campo della ristorazione, sono cresciuta in questo ambiente e amo stare a contatto con le persone, racconta Sabine. Ci piaceva l'idea di creare un  locale tedesco anche nella nostra patria adottiva, dove proporre non solo piatti tipici ma anche la caratteristica  formula tedesca del take away - fa eco Claudia - la nostra finestrella sulla strada ci permette di servire velocemente i clienti più frettolosi, la gastronomia interna è un vero e proprio negozio dove si può curiosare alla scoperta dei piatti e ricevere spiegazioni sulle singole pietanze. La cucina tedesca è poco conosciuta e, in Italia, ha fama di essere poco variata e pesante, ovviamente non è così! Proprio per sfatare questo mito ci piace stupire i nostri clienti cambiando spesso menu, per permettere alle persone di scoprire quanta varietà ci sia a seconda delle stagioni e dei prodotti regionali tipici. I torinesi apprezzano e, contrariamente alla fama di bogia nen, sono molto curiosi e hanno voglia di provare nuovi sapori.

E visto che parlo come mangio, finalmente anche io potrò dire "Ich bin ein Berliner!"


La Deutsche vita è a Torino in via Stampatori 10
è aperta dal lunedì al mercoledì dalle 10 alle 22 e il giovedì e il venerdì dalle 10 alle 23

venerdì 18 giugno 2010

Fashion Camp - Esercizi di stile

 


Abbiamo scoperto al Fashion Camp di Milano Esercizi di stile, laboratorio bolognese che produce bellissimi oggetti tessili utilizzando materiali di recupero. Giorgia e Fabrizia sono specializzate nel ridonare la vita a vecchi teli di canapa, teli da  sacco, tapezzerie vintage, cinghie da mulo o da tappezzeria, all'insegna del motto "recupero, ricerca e tradizione". Noi abbiamo adorato le borse double-face che alternano l'allegria delle stampe dei tessuti anni Settanta al rigore monacale della tela di juta ma la creatività di Esercizi di stile non conosce limiti: non realizzano solo borse e pochette ma anche tovaglie, tovagliette all'americana e tende da doccia, per una casa accogliente dal sapore retrò (ma non troppo).
I prezzi sono assolutamente accessibili, vanno dai 10 ai 100 euro; sfortunatamente l'unico punto vendita è a Bologna ma contattando il laboratorio via mail è possibile ordinare il vostro pezzo preferito.  

mercoledì 16 giugno 2010

Il Concerto, o della ricerca del bello


Esce il 16 giugno in DVD Il concerto, pregevole opera di Radu Mihaileanu, di cui si ricorda il commovente Train de vie. Si tratta di una favola, il cui prezioso messaggio è nascosto ora dal registro grottesco, ora da una pungente ironia. 
La trama segue le vicende di un direttore d'orchestra, caduto in disgrazia ai tempi di Breznev, nella realizzazione (improbabile) di un sogno interrotto trenta anni prima dall'idiozia totalitarista. Andreï Filipov, rimosso dal suo incarico di direttore dell'orchestra del Bolschoi, è ormai ridotto a fare le pulizie nel teatro che lo vide trionfatore e i membri della sua orchestra conducono da trenta anni vite altrettanto umilianti. L'occasione è quella di sostituirsi all'orchestra del Bolschoi per un concerto a Parigi. Andreï, come in tutte le fiabe che si rispettino, dovrà superare alcune prove, ritrovare i musicisti, organizzare il viaggio e riuscire a suonare a Parigi senza aver provato un solo minuto. Eppure l'improbabile orchestra è unita da un filo invisibile, il portare a termine un concerto interrotto trenta anni prima, così come invisibile è il filo che lega la solista Anne-Marie Jacquet al destino di questo stesso concerto. E' un segreto e nobile compito di dignità e di umana pietà, quello che si danno i nostri musicisti; a ben vedere ciò che li muove non è la ricerca di una rivincita ma la ripresa di un discorso interrotto. Ogni orchestrale può dare il proprio contributo, la vita li ha resi brutti, meschini, egoisti, ubriaconi: tutti saranno redenti perchè uniti - nonostante tutto - dalla ricerca del bello, dell'assoluto. Non è questione di tecnica, ma di cuore, ed è grazie a questo che Andreï riuscirà nella sua personale catarsi e Anne-Marie, attraverso la musica, troverà una nuova consapevolezza di sè. 
Il film è anche l'occasione per una feroce critica alla miopia dei totalitarismi; raramente abbiamo assistito ad un affondo così penetrante nei confronti del regime sovietico, oggi rappresentato in modo quasi gattopardesco dai magnati del gas. Mihaileanu sembra dirci che nessuna epoca può dirsi realmente al sicuro: i nemici dell'arte e del bello si nascondevano ieri in un regime stolido, oggi li ritroviamo nelle pacchianate da miliardari senza cultura.


Gli interpreti:
Mélanie Laurent: l'abbiamo già apprezzata in Bastardi senza gloria di Tarantino ed ha veramente i numeri. E' una perfetta Anne-Marie Jacquet, di cui rende con sincerità la spocchia "parigina" prima ed il sentimento di solitudine e fragilità dell'orfana poi
Aleksei Guskov: è un magnifico protagonista. Dignitoso ed elegante quasi malgré soi, interpreta con classe un uomo che pare sconfitto dalla vita, ma che in realtà non riesce a rinunciare al valore assoluto. 
Citazione d'obbligo per Miou-Miouun pezzo di storia del cinema francese: interpreta la madre putativa di Anne-Marie ed è semplicemente monumentale, soprattutto nella misura. I veri grandi non strafanno!


Un film come questo non si giudica dai costumi, tuttavia segnaliamo la elegantissima mise di Mélanie Laurent nella scena della cena, ed il vestito bianco che indossa al concerto.
Bellissimo l'arredamento della casa della violinista, una vera maison d'artista!
In mezzo a un film che non rinuncia a prendere in giro perfino sè stesso (i personaggi parlano con un accento russo a dir poco fumettistico), Mihaileanu ci regala due scene di grande cinema: la cena in cui Andreï non riesce a comunicare la verità ad Anne-Marie e quando Sacha, il violoncellista, chiede alla stessa Anne-Marie di non rinunciare al concerto in nome di un valore: la bellezza.


Pietà, dignità, bellezza. Non sono parole di cui capita di scrivere spesso, eppure il film ci dà speranza: chissà che di qui a trenta anni qualcuno non riesca nuovamente ad allestire un concerto per ridare giustizia a valori che a volte covano sotto la cenere, ma non si spengono! 

martedì 15 giugno 2010

Il nostro Fashion Camp


Sabato 12 giugno, ore 8,00, Torino Style, nelle persone di Giulia e Maurizia, sale in macchina alla volta del Fashion Camp, navigatore puntato su Milano, Via Paolo Sarpi.
Arrivate agevolmete in zona, parcheggiamo al cimitero (eh si, ma c'è un ampio piazzale presidiato dai Carabinieri) e ci inoltriamo nella China Town milanese alla ricerca di The Hub, lo spazio che ci ospiterà per la due-giorni di incontri tra blogger, stilisti, modaiole e giornaliste. Seguiamo i segnali, entriamo in un cortiletto e veniamo subito accolte dalle simpatiche volontarie della reception. Badge al collo e voilà, eccoci immerse nel Fashion Camp, in un'atmosfera informale e divertente. Visitiamo i temporary shop che propongono abiti e accessori di artiste-artigiane modaiole, difficilmente reperibili nei negozi (ne parleremo esaurientemente nei prossimi post) e ascoltiamo le unconference, in cui ciascuno presenta il proprio blog o il proprio progetto. Impossibile annoiarsi, anche perchè ogni intervento non può superare i 10 minuti e gli spunti di riflessione sono davvero tanti. Nel frattempo Maurizia si dedica a riprendere immagini e personaggi con la fotocamera gentilmente messaci a disposizione dalla Kodak e a intervistare le ragazze dei temporary shop. Pausa pranzo con le insalate offerte dalla Bonduelle ed è già il momento della tavola rotonda sull'e-commerce organizzata da un'altro degli sponsor, Vente Privée. Ognuno dice la sua, è uno scambio di opinioni interessante che però andava forse approfondito un po' di più. Intanto il via vai continua, tra i visitatori "professionali" e quelli più curiosi, tra lo show dell'inventore della t-skirt e i laboratori creativi a cui purtroppo non abbiamo avuto tempo di partecipare. Giunge anche il momento più emozionante, le vostre blogger preferite si esibiscono con la presentazione di Torino Style (speriamo di avere fatto proseliti!!). Impossibile esimersi da qualche acquisto (avremmo comprato di tutto ma purtroppo il budget era limitato...) ed è già ora di rientrare, dopo una breve sosta al bancomat per racimolare contanti (ehm... abbiamo speso tutto quello avevamo ai temporary).
Bilancio della giornata: è stata un'esperienza molto divertente e interessante, che ci ha dato molte idee per il blog e ci ha permesso di creare nuovi contatti; ottima l'organizzazione, per cui ringraziamo Arianna Chieli, l'ideatrice del Fashion Camp (speriamo che ne seguano altri!!), le gentilissime organizzatrici e volontarie che ci hanno accolto e assistito durante la giornata e anche gli sponsor che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione. 

domenica 13 giugno 2010

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