mercoledì 8 dicembre 2010

Gioielli fantasia, la collezione di Patrizia Sandretto a Palazzo Madama


Sono una meraviglia per gli occhi e un divertimento per la scelta dei soggetti i 500 gioielli fantasia, esposti a Palazzo Madama (Torino) fino al 23 gennaio: collane, spille, bracciali, orecchini realizzati negli Stati Uniti tra gli anni Trenta e gli anni Settanta, rigorosamente in materiali non preziosi, collezionati da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.


Ho cominciato a collezionare gioielli fantasia negli anni '80, quando un'amica mi appuntò sulla giacca la prima spilla di quella che sarebbe diventata la collezione, e da allora è stata una continua ricerca, racconta Patrizia Sandretto. La maggior parte dei pezzi proviene dagli Stati Uniti, patria del gioiello fantasia e, oltre all'aspetto estetico, trovo particolarmente interessante osservare lo sviluppo parallelo dell'industria del gioiello fantasia e degli avvenimenti storici del XX secolo.


La bigiotteria nasce negli anni Venti a Hollywood, quando si presenta la necessità di creare gioielli falsi - che però sembrino veri e lussuossimi - per il cinema, e si afferma definitivamente dopo la crisi del '29, quando molte donne, non potendosi più permettere oro e pietre preziose, ripiegano sul bijoux. Ma ormai non si tratta più di semplice copia di gioielli preziosi: stilisti e designer (tra cui Chanel, una delle prime a sostenere che quello che conta è l'apparenza) si sbizzarriscono a creare gioielli vistosi e originalissimi con materiali poveri: pietre dure, strass, vetro, smalti, legno, metalli non pregiati, dando vita al filone della Costume Jewellery, di grande successo, tanto da proseguire poi negli anni con un percorso stilistico autonomo, parallelo a quello della gioielleria di lusso.


Tipicamente U.S.A. sono i gioielli patriottici, come le spille con bandiere o cappelli a stelle e strisce, o legati ad avvenimenti di attualità, ad esempio l'inaugurazione del Golden Gate a San Francisco o l'attaco giapponese a Pearl Harbour, nella spilla qui sopra.


Divertenti e suggestive le spille a tema natalizio, una moda - nata durante la Guerra di Corea come presente ai militari al fronte - di grande successo, tanto da diventare un soggetto classico a guerra conclusa. La varietà di alberelli, ghirlande, pupazzi è veramente infinita.


Negli anni Quaranta le prime resine plastiche aprono le porte a nuove sperimentazioni anche nel campo della Costume Jewellery che lancia, con grande successo, i jelly belly, gioielli con elementi in lucite (l'antenata del plexiglass), come la spilla con il gatto qui sopra.
Un classico sempre in voga sono i soggetti di fiori e frutti, forse il campo in cui i designer hanno dimostrato maggiore creatività, insieme a quello del mondo animale, che si presta ad essere rappresentato sia in forme naturalistiche che fantastiche.




Dopo la Seconda Guerra Mondiale la bigiotteria diventa un accessorio chic e indispensabile, viene venduta nei grandi magazzini a prezzi accessibili a tutti e conquista spazi sempre più importanti sulle riviste di moda. Esibire gioielli dichiaratamenti "falsi" diventa trendy e anche le signore più ricche commissionano ai loro designer di fiducia modelli da sfoggiare in occasioni speciali.


Negli anni Cinquanta e Sessanta, insieme ai temi classici, hanno grande successo i soggetti esotici, souvenir di viaggi lontani, poi, dopo il '68, molte cose cambiano: dall'essenzialità di materiali poveri e forme geometriche degli anni Sessanta si passa alla reazione con colori sgargianti e modelli vistosi degli anni Ottanta e al minimalismo dei Novanta, con un'evoluzione continua legata ai tempi e alle mode.
La mostra "Gioielli fantasia da una collezione torinese" è aperta a Palazzo Madama (Piazza Castello, Torino) fino al 23 gennaio. Per info www.palazzomadamatorino.it

Torinesi per un giorno? Ecco che cosa non perdersi nei pressi di Palazzo Madama.
Senza uscire dal Palazzo, consigliamo una pausa ristoratrice alla caffetteria del Museo, un ambiente di charme e relax da cui si gode una vista unica sulla piazza.
Una volta usciti da Palazzo Madama non fatevi sedurre dalle più commerciali via Roma e via Garibaldi e recatevi a colpo sicuro in via Barbaroux, alla scoperta di uno shopping meno convenzionale. E chi volesse concludere la giornata con un aperitivo, a pochi passi troverà pane per i suoi denti al Quadrilatero Romano.

2 commenti:

  1. Questi gioielli sono la mia passione! Spero di riuscire a fare un salto entro il 23 gennaio.
    Vi farò sapere, magari potremo incontraci.
    Saluti
    Anna

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  2. Volentieri Anna! Facci sapere quando sarai in città :)

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